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DonPasta (al secolo Daniele De Michele), dj economista ed appassionato di gastronomia, presenta il suo ultimo lavoro "Artusi Remix. Viaggio nella cucina popolare italiana" edito da Mondadori Electa, una raccolta di oltre duecento ricette ispirata al lavoro di Pellegrino Artusi. 
Per fare questo DonPasta ha viaggiato per l'Italia per un anno e ha utilizzato i più moderni network, dalla trasmissione orale ai post su Facebook.
Artusi Remix racconta la cucina delle case: parla di cucina quotidiana e famigliare, popolare e regionale, tramandata nel tempo. 
La storia di un piatto racconta la cultura italiana, affonda le radici nel passato e permette di tornare alle origini valorizzando la tradizione ed il territorio (le nostre nonne cucinavano ciò che era disponibile, oggi va di moda chiamarlo km 0).
La cucina casalinga narra anche il rapporto delle persone con le ricette. L’apprendimento di una ricetta non può basarsi solo su parole e numeri, necessità di affetto e relazione e comporta ricordi ed emozioni.
Ad accompagnare DonPasta in questa serata organizzata presso La Scuola della Cucina Italiana lo chef Pasquale Torrente del ristorante Al Convento di Cetara (SA).
Questo patrimonio custodisce la nostra identità e dà valore alla semplicità, degli ingredienti e della nostra cucina. "Non diamo per scontato che fare le cose semplici sia facile. Pensate che la bravura di uno chef si misura da un piatto di spaghetti al pomodoro. Ed è il piatto più richiesto."
Prima della performance che vede Pasquale Torrente ai fornelli (pane burro alici, spaghetti con colatura di alici e spaghetti aglio olio e peperoncino) e DonPasta alla consolle annoto le ultime considerazioni.
“Il cibo è linguaggio di ognuno." Vero.
"Cucinare è offrire ciò che si ama a qualcuno che si ama”. Verissimo.


“A mio figlio, a ogni bimbo e bimba, che sappiano che una delle rivolte più belle è quella di non accettare di essere mai uguali agli altri e che per farlo è bello conservare ogni singola traccia delle diversità della cucina italiana, che è lo strumento più prezioso che abbiamo ricevuto per sapere che nella vita non ci si deve omologare mai passivamente alle regole, alle abitudini, alle leggi imposte, alla globalizzazione dei gusti che ogni cosa cancella. Perchè la cucina italiana nel suo esser cucina geniale a partire da poco, ha aiutato a vivere con dignità nella disoccupazione, nelle ingiustizie, nelle emigrazioni, durante regimi infami, nella guerra, nella fame. Proteggiamoci, soffriggete.”









Per informazioni ed altri eventi Artusi Remix e La Scuola de La Cucina Italiana

Le mie Identità Golose

venerdì 27 febbraio 2015

Un anno fa ero approdata ad Identità Golose spinta da curiosità ed attratta dagli chef celebrities.
Presa dall'entusiasmo di uscire dalla mia cucina e di entrare - in punta di piedi - in un mondo così affascinante e tutto da scoprire, proprio in quella occasione avevo deciso di aprire questo blog, dove raccontare appunto gli eventi, le esperienze e le persone che questo interesse mi fa sperimentare. Quest'anno tornare era d'obbligo, una sorta di ricorrenza da festeggiare.
Ed eccomi all'undicesima edizione del convegno internazionale di alta cucina che si tiene al Palazzo dei Congressi di Milano sotto la regia di Paolo Marchi.
Tema di quest'anno - anno dell'Expo - Una sana intelligenza. Il cibo deve essere buono, cioè goloso e sano. Così le verdure non sono più soltanto contorno, ma al centro del piatto.
Fitta l’agenda degli incontri e delle lezioni. Per questa edizione il programma si è arricchito di Identità di Montagna, Piccanti ed Estreme. 
Ce n’è davvero per tutti i gusti. Non so come dividermi, ma una scelta va fatta.
Per gli appuntamenti a cui non riesco a partecipare mi affido ai commenti dei presenti ed ai resoconti degli addetti che in questi giorni producono articoli senza continuità di sosta.
Mi dedico ai grandi nomi che occupano il Gotha della ristorazione, nel dubbio e nella speranza di varcare la soglia dei loro pluristellati ristoranti prima o poi. 
Sala gremita per Alain Ducasse. Riesco ad entrare solo verso la fine dell’intervento, giusto in tempo per cogliere una frase che sintetizza il concetto di Naturalitè: "la cucina deve essere fatta con quello che si ha e con quello che si sa".

E’ poi la volta di Enrico Crippa: sono rimasta incantata dalla sua presentazione di piatti a base di verdure, quelle del suo orto. Chiede a Paolo Marchi di posticipare IG in primavera, quando la natura offre un’ampia varietà di colori e sapori. Riesco addirittura a vedere Una farfalla nell’orto che svolazza qua e là.


Nonostante gli studi fatti, la matematica non è il mio forte: ho trovato quindi un po’ ostico il discorso di Davide Scabin sul numero aureo o numero di Dio. Ho colto che nella proporzione sta la bellezza: questa era facile.
Davide Oldani apre il suo intervento ricordando di “pensare prima di comprare e di pesare prima di cucinare”, in un'ottica di cucina responsabile e senza sprechi. Esemplifica coi suoi piatti l’evoluzione della tradizione e come il gusto sia diventato sano e leggero.
Ascoltando chef e maitre di Eleven Madison Park di New York, uno dei ristoranti più famosi al mondo, capisco che questa coppia di amici e soci in affari ha una sincera vocazione alla soddisfazione del cliente. Serve attenzione verso la persona: il cliente deve essere ascoltato e capito, solo così uscirà felice dal ristorante. Ed è questa la chiave del successo del loro rinomato locale. Tanto la cucina quanto il servizio è un arte. Sala e cucina devono essere in equilibrio; perché ciò avvenga è necessario mettere un po’ da parte l’ego, darsi fiducia, avere rispetto e collaborare. Definirei il matrimonio d'amore tra Daniel Humm e Will Guidara riuscito.

Una sala piena e trepidante attende l’arrivo sul palco di Massimo Bottura. Bisogna ammetterlo: quest’uomo, emiliano e cittadino del mondo al tempo stesso,  riesce a stregare il pubblico. Impartisce una lezione sul recupero - come forse tante nostre nonne dedite all’economia domestica avrebbero potuto fare - che non è degradante bensì atto di dignità e volontà. Così il pane secco diventa una zuppa dolce di latte, tanto cara e familiare a Carlin Petrini e - aggiungo io - di insegnamento per Enzo Bianchi per cui "il pane di ieri è buono domani", e con le bucce annerite delle banane ottiene un gelato. Qualsiasi cosa detta da Bottura suona (e risuona) meglio! E che ben venga su temi del genere. 

L’associazione NoidiSala calca il palcoscenico nel vero senso della parola: insieme all’attore Marco Giallini alcuni dei più noti sommelier d’Italia mettono in scena “Il cliente non è servito”, ovvero quello non vorremmo vedere nelle sale. Battute esilaranti e sketch verosimili per dimostrare quanto il servizio conti per la piacevolezza di un'esperienza al ristorante: "il cameriere non è un lavoro che si improvvisa, è un mestiere di tutto rispetto".  

La lezione di Niko Romito è sulla cottura della carne. In questa occasione lo chef abruzzese ci presenta (ed omaggia) il suo libro che – tiene a precisare – non è un libro di ricette: spiega come nasce un piatto, parla di tecnica e ricerca. La sua sintesi: complessità, ma non complicazione. E conclude specificando che “i cuochi si dividono tra chi comunica attraverso il piatto e chi narra”.

Ad Identità Naturali il dilemma è To bee or not bee. Cristina Bowerman, appassionata e spontanea, dedica il suo intervento alla scomparsa delle api e propone l’apicoltura urbana: l’impollinazione è fondamentale per la natura, quindi anche per l’uomo che ne fa parte. Il miele, oltre a fare bene, è ottimo in cucina: assaggio con gusto bottoncini di pecorino miele e noci.



Ad Identità di Pizza nomi importanti: Gabriele Bonci sempre più dedito al mondo vegetariano e vegano; Franco Pepe con la sua pizza del territorio Sanacore, in questa occasione dedicata a chi ha problemi cardiaci e segue un particolare regime dietetico; Simone Padoan che festeggia vent’anni di pizza gourmet e nuovi traguardi; Renato Bosco ed una sana libidine tra contaminazioni e gusto.
Mi infilo nella sala durante l’intervento di Bonci che col suo fare schietto commenta la moda di fare il lievito madre in casa: bombe batteriologiche che faranno esplodere i frigoriferi!
Ma oltre alle sale, la manifestazione si svolge nei corridoi e negli stand: un evento nell'evento. Riesco a raggiungere l'affollato stand di Bonaventura Maschio mentre lo chef Luciano Monisilio interpreta la sua celebre Carbonara di Pipero al Rex di Roma con l'aggiunta di una spruzzata di distillato d'uva  e nasce così la Carbonuva. E sempre a proposito di pasta da Monograno Felicetti Davide Scabin mette l'Amatriciana nella pentola a pressione ed allo stand di Pastificio dei Campi chef campani si alternano per le degustazioni della Pasta di Gragnano.


L’indomani, seduta alla mia scrivania, sfoglio il programma e penso a cosa mi sto perdendo: della prossima edizione non salto un giorno! In realta non dovrò aspettare un anno perché il testimone passa ad Identità Expo.
Diversi i pareri su questo convegno: utile o inutile? per immagine o di sostanza?
Cosa volete che vi dica? A me piace, mi permette di avvicinarmi sempre più all’alta cucina che tanto mi attrae e di entrare in contatto con le persone che questo mondo lo animano. E credo che sia per tutti luogo di incontro e confronto. Qui si ha il tempo per uno scambio, anche di sorrisi.
E' detto ombelico di Venere. Il ripieno varia da città a città, da casa a casa. C'è chi lo preferisce in brodo e chi asciutto E' piatto simbolo della gastronomia emiliana: ma sarà nato sotto le Due Torri o sotto la Ghirlandina? Da sempre Petroniani e Geminiani se ne contendono il vanto.
Ecco allora la disfida del tortellino!
Lunedì 2 febbraio la sfida finale tra Bologna e Modena per stabilire chi detenga il primato di bontà sul tortellino. Un po' per gioco ed un po' per campanilismo già lo scorso anno le città emiliane si sono confrontate su questa specialità. 
Obiettivo comune dei due consorzi che organizzano la gara, quello bolognese Tour-Tlen e quello modenese Modena a Tavola, è valorizzare il tortellino emiliano che rischia di essere offuscato dal tortellino di Valeggio sul Mincio ed ottenerne il riconoscimento Igp. 
Quest'anno la disputa si è estesa a tortelloni di ricotta e lasagne. Inoltre alla versione tradizionale è stata affiancata quella rivisitata per dare spazio all'estro di ciascuno chef in gara. Al voto quindi due tortellini tradizionali, due tortellini creativi, due tortelloni reinventati e due lasagne tradizionali.
Alle primarie - sì, sono state indette delle vere e proprie elezioni! - che si sono svolte venerdì 23 gennaio a Modena e domenica 25 e sabato 26 gennaio a Bologna e hanno preceduto la finale, le città hanno fatto scendere in campo i propri giocatori e hanno scelto i quattro campioni da schierare al derby. A Palazzo Re Enzo i piatti sono stati assaggiati e votati da una giuria tecnica e da una giuria popolare formata dai partecipanti alle cene; tra questi sono stati estratti alcuni fortunati che si sono inseriti nella commissione di esperti gourmet, giornalisti e cuochi presieduta dal gastronauta Davide Paolini che ha decretato i vincitori alla finale.
E così anch'io ho partecipato al sontuoso banchetto (aperto al pubblico, su prenotazione ed a pagamento) nel Salone del Podestà: ho sempre desiderato fare la giurata! Con grande soddisfazione posso dire che il mio palato ha espresso gli stessi gusti degli esperti giurati. A conti fatti dei quattro chef promossi la prima sera due sono arrivati in finale insieme ad altri due chef che sono stati preferiti nella serata successiva.

Ecco sul palco i protagonisti della finale: per Bologna Lucia Antonelli -Taverna del Cacciatore, Carlo Alberto Borsarini - La Lumira, Francesco Carboni - Ristorante Acqua Pazza ed Irina Steccanella - Osteria Vini d’Italia e per Modena Emilio Barbieri - Strada Facendo, Rino Duca - Grano di Pepe, Carlo Gozzi - L’Incontro e Claudia Ricchi - Antica Trattoria Ponte Guerro.

Foto da sito dell'associazione Tour Tlen
Quello che conta in una gara è risultato della finale: un pareggio! Sì, hanno vinto sia Bologna che Modena a riprova che la manifestazione era nello spirito di insieme e non contro. Sul podio Lucia Antonelli col Tortellino tradizionale in brodo di manzo e gallina; Francesco Carboni con il Tortellino di razza ed acciughe, burro e tartufo, fiori di broccolo e sua salsa; Carlo Gozzi col Tortello di ricotta e bietole con coste croccanti, Emilio Barbieri con Ma?...gna la la lasagna
Questa edizione è stata dedicata a Stefano Bonilli, uno dei fondatori della moderna critica enograstronomica e giurato lo scorso anno, recentemente scomparso.
Ecco le immagini dei piatti da me gustati in abbinamento i vini dei colli bolognesi. E per chiudere in bellezza i dolci realizzati da Gabriele Spinelli in collaborazione con Gino Fabbri, appena rientrato vincitore da La Coupe du Monde de la Patisserie svoltasi a Lione.


Antipasto con pane del Forno Casolari e Mortadella Felsineo
Tortellini in brodo
Massimiliano Poggi - Al Cambio
Tortellini in brodo
Ivan Poletti - Cantina Bentivoglio
Tortellini di vitello profumati allo zenzero
Mario Ferrara - Scacco Matto
Tortellini in brunoise di salame con cardi e zabaione al Parmigiano Reggiano
Marcello Leoni - Leoni
Tortelloni burro e oro Parmigiano 36 mesi e briciole di pane
Claudio Sordi - La Piazzetta
Tortelloni alle lumache con aglio bruciato
Carlo Alberto Borsarini - La Lumira
Lasagna classica
Andrea Rambaldi - Tre Leoni
Lasagna tradizionale
Irina Steccanelli - Osteria Vini d'Italia




I protagonisti della prima serata delle primarie a Bologna
Ambiente accogliente, atmosfera allegra, chef in sala a fare il tifo senza però svelare il proprio piatto, commensali che si scambiano pareri sugli assaggi, brindisi e risate di sottofondo (ecco, l'acustica è l'unico aspetto da migliorare; per il resto l'organizzazione è stata perfetta): insomma, una festa!
Due numeri. Quasi mille partecipanti tra giuria popolare, ospiti e giornalisti. 400 kg di pasta preparati.
Ed una giurata che aspetta golosamente la prossima sfida! 

Per informazioni: http//www.facebook.com/tourtlen.org

Agenda Food - Febbraio 2015

lunedì 2 febbraio 2015

Carnevale cade in Febbraio che è quindi un mese grasso. Nel senso di ricco. Pieno di eventi ed incontri. Di assaggi e degustazioni.
Per MiSsFoglia è anche il mese dell’amore – e non perché ricorra San Valentino. Un anno fa, durante Identità Golose,  mi innamoravo dell'idea di avere un blog che di lì a pochi mesi ho aperto. Mi piace pensare che sia un’occasione da celebrare.
Allora ecco il carnet degli appuntamenti per il prossimo mese:

  •  Luigi Veronelli – Camminare la terra dal 21 gennaio al 22 febbraio presso la Triennale di Milano. Perché questa mostra anticipa Expo Milano 2015 ed il suo tema "Nutrire il pianeta " ripercorrendo questi due elementi ricorrenti del pensiero e nell'attività di Luigi Veronelli, figura fondamentale nella valorizzazione e nella diffusione del patrimonio enogastronomico italiano. "Chi cammina la terra sa che l'importante non è arrivare, ma procedere passo dopo passo. Camminare la terra è esprimere il nostro vivere in continuo movimento. Talvolta occorre fermarsi...anche per ricordare e rivivere la strada percorsa". (Luigi Veronelli)   www.camminarelaterra.it
  •  Food & Wine Festival dal 7 al 9 febbraio presso Mico a Milano. Perché è una manifestazione dedicata alle migliori produzioni di vino italiane e  straniere che fa l'occhiolino al mondo del cibo con degustazioni e show-cooking. www.foodwinefestival.it
  • Identità Golose Milano dal 8 al 10 febbraio presso Mico a Milano. Perché è l'evento foodie per antonomasia. In linea con Expo 2015, il tema di quest'anno è "una sana intelligenza", declinato ed interpretato dai più importanti nomi dell'alta cucina italiana ed internazionale. Piacere sì, ma anche salute e benessere. www.identitagolose.it
  • Sorgentedelvino Live – Mostra dei vini naturali, di tradizione e territorio dal 14 al 16 febbraio presso Piacenza Expo. Perché è una manifestazione dedicata ai vini fatti secondo natura, nel rispetto delle tradizioni, del territorio e delle persone. Non mancheranno i brindisi! www.sorgentedelvinolive.org 
  • RistorExpo - Attrezzature, prodotti e servizi per la ristorazione professionale dal 15 al 18 febbraio presso Lario Fiere ad Erba (CO). Perché il tema di questa edizione, richiamando Expo 2015, è "Rallegrare il pianeta": soggetto di tutto ciò è il cibo, fonte di nutrimento e godimento. Anche per gli appassionati. www.ristorexpo.net  
  • Le Strade della Mozzarella in tour martedì 17 febbraio a Ginevra e lunedì 23 febbraio a Londra Perché è un'iniziativa per presentare e valorizzare di fronte al pubblico internazionale la mozzarella di bufala campana dop insieme ad altri prodotti del territorio come la pasta di Gragnano e la pizza napoletana. Per me la mozzarella è bontà allo stato puro, dall'antipasto al fine-pasto! In attesa del congresso di Paestum. www.lestradedellamozzarella.it
  • Good Food in Good Fashion dal 19 al 24 febbraio a Milano Perché in occasione della settimana della Moda Donna il cibo si fa bello: aperitivi esclusivi per gustare prelibatezze stagionali e del territorio. Anche le modelle mangiano? www.milanogourmetexperience.it
  • Live Wine – Salone Internazionale del Vino Artigianale dal 21 al 23 febbraio presso Palazzo del Ghiaccio a Milano. Perché ‘vini di vignaioli’rimanda subito all'importanza del territorio e dell'uomo per la produzione di questi vini privi di additivi ma ricchi di carattere. Da assaggiare, ascoltare e scoprire. E nelle serate della manifestazione Live Wine Night per continuare a degustare. www.livewine.it
  • Beer Attraction - International Craft Breweries Show dal 21 al 24 febbraio presso la Fiera di Rimini. Perchè, oltre all'evento internazionale dedicato alla birra artigianale aperto sia a professionisti che ad appassionati, il fuori salone Beer Atraction Off offre serate a tema e degustazioni nei pub e nei locali della Riviera. www.beerattraction.it  
  • Golositalia dal 21 al 24 febbraio presso il Centro Fiera del Garda di Montichiari (BS). Perché è una fiera enogastronomica ricca di prodotti ed eventi. In provincia, come piace a me.  www.golositalia.it
Ad inizio ottobre si è svolta a Brescia, città industriale per eccellenza, la prima edizione di Supernova, festival della creatività e dell’innovazione. Organizzato da Talent Garden, la prima community di innovatori del digitale in Italia, il festival ha creato l'occasione di incontro tra le grandi e storiche aziende della provincia ed i giovani e le loro idee, coinvolgendo anche le istituzioni e le università, con l’obiettivo di favorire il dialogo e lo sviluppo di collaborazioni concrete sui temi Business, Society, Educational e Art.
La mia attenzione è stata catturata dalla tavola rotonda dedicata al futuro del cibo ed al cibo del futuro, patrocinata da EXPO 2015 ed organizzata in collaborazione con la prestigiosa scuola di cucina e formazione professionale CAST Alimenti, Ambrosi SpA, Gruppo Terra Moretti Vino ed Associazione Industriale Bresciana.
Al centro del convegno multidisciplinare Future Food presso il suggestivo Auditorium del Museo Santa Giulia i mutamenti della società e dell’economia ed il conseguente cambiamento delle abitudini alimentari indagati da nutrizionisti, docenti universitari, imprenditori e chef di fama nazionale ed internazionale. 

Un'agenda ricca ed interessante: il cibo come memoria e precursore del futuro; l'alimentazione consapevole come nutrimento psicofisico; sicurezza, salubrità e qualità degli alimenti; nuove tendenze alimentari. Infine la presentazione del progetto "Don't waste", APP dedicata allo spreco alimentare per una spesa intelligente e responsabile.
Attenzione al territorio ed ai suoi prodotti e cibo buono, sano e ben preparato sono stati i concetti rimarcati da Vittorio Santoro, direttore di CAST. L'evento è stato coordinato da Carla Icardi di Italian Gourmet: in apertura ha ricordato che il cibo ha un aspetto nutrizionale ed uno emozionale legato alle passioni ed ai ricordi e ha concluso sulla stessa scia con il racconto del cibo a firma dello chef Davide Scabin che il nostro astronauta Luca Parmitano ha condiviso con il resto dell'equipaggio nell'ultima missione spaziale. Lasagne e tiramisù sono andati a ruba, allietando tutti come un vero pranzo della domenica. In estrema sintesi cibo per tutti e non solo pillole se e solo se le scelte per il futuro saranno all'insegna della responsabilità e del rispetto.
Al termine della conferenza un aperitivo con Franciacorta e finger food aperto a tutti. A seguire un’esclusiva cena sull'innovazione con ospiti illustri e un menu “stellato”. Ed io mi sono ritrovata seduta al tavolo dell'e-commerce (?) nella prestigiosa cornice della White Room del Museo di Santa Giulia, ospite di chi come me crede che nel cibo c'è sia il nostro passato che il nostro futuro, a parlare di passioni e successi.
La Supernova Innovative Dinner voleva dare l'opportunità di incontro e confronto tra gli ospiti potendo dialogare con importanti esponenti del mondo dell’imprenditoria italiana e internazionale su tematiche legate all'innovazione, ma è stata sopratutto un piacevole momento conviviale.
Per me la serata è stata sopratutto l'occasione per gustare le sofisticate proposte degli chef stellati: la consistenza di zucca di Beppe Maffioli (Carlo Magno), i tagliolini omaggio a Gualtiero Marchesi di Vittorio Fusari (La Dispensa Pani e Vini), il risotto sottosopra di Philippe Léveillé (Miramonti l’Altro), l'insalata di pollo di Stefano Cerveni (Le Due Colombe) e la neve del Maestro della Pasticceria Italiana Iginio Massari.

Bella l'atmosfera, incoraggiante la testimonianza degli ospiti di realtà performanti ed aperte ai giovani talenti, sincero l'augurio degli chef alla giovane brigata di cucina e sala.

Vado ad un evento food!
Nell'ultimo anno questa la risposta che ho dato più frequentemente alla domanda di rito del venerdì ‘e tu cosa fai nel weekend?’. Ci sono stati periodi della mia vita in cui avrei voluto esclamare tutt'altro, ma da mesi non c’è niente di meglio per me che dedicare energie e tempo alla mia passione per ciò che di buono si mangia e si beve e per chi ne è artefice. E così tutte le volte che posso vesto i panni della foodie e me ne vado entusiasta in giro per manifestazioni, show cooking, corsi, incontri, presentazioni di libri, qualsiasi cosa abbia a che fare con cibo e cucina.
Sono curiosa, affamata. Ho tanto da imparare, ho voglia di scoprire. Mi piace e mi fa star bene.
L’anno è iniziato con il congresso Identità Golose a Milano, lo scorso febbraio. Per me è stato provvidenziale, ha fatto scattare quella molla che tenevo frenata e mi ha fatto intraprendere questa avventura che è il blog (con rispetto parlando per chi è un vero addetto ai lavori).
In marzo ho visitato Taste, il salone dedicato alle eccellenze del gusto allestito alla Stazione Leopolda, e partecipato a qualche evento Fuori di Taste che si è svolto in parallelo animando la bellissima Firenze.

Sempre in marzo sono tornata a Milano per Cibo a Regola d’Arte che ha rivisto protagonisti di questa nuova edizione gli chef Carlo Cracco e Davide Oldani: con master class, incontri e degustazioni alla scoperta di sapori e territori, di mio particolare interesse la Campania.
Ho assaggiato la primavera – e saporiti salumi di qualità – a Polesine Parmense all'Antica Corte Pallavicina in occasione di Salumi da Re, prima edizione di una festa dedicata all'arte norcina di ogni parte d’Italia.

Essendo questo un anno pari a maggio c’è stato Cibus: ricordi degli anni universitari vissuti a Parma quando l’occasione era ghiotta per gli studenti che venivano omaggiati di campioni e rifocillati ad assaggi! Oggi visito la fiera in maniera più professionale: i precedenti lavori mi hanno dato l’opportunità di vivere l’atmosfera di quei giorni nello stand, adesso mi godo la visita per vedere vecchi amici e prodotti nuovi.
Milano è fucina di eventi: Taste of Milano e Milano Food Week si sono tenute a maggio ed io ho fatto un salto ad entrambe le manifestazioni. Ogni occasione è buona per gustare l’aria di festa che si respira, i profumi sprigionati dalle preparazioni degli chef che popolano questi eventi e per scoprire sapori, persone e posti nuovi.

Tra una trasferta milanese e l’altra sono riuscita ad andare a Torino per il Salone Internazionale del Libro, con un’area Casa Cookbook ed alcuni eventi del Fuori Salone dedicati appunto al food.

E pensando che faccio tutto questo solo per passione non stupisce sapere che sono andata ad gustare la cucina delle grandi trattorie italiane in piazza a Faenza per Tutti pazzi in città in una sera di inizio giugno.
Negli stessi giorni nella mia piccola e bella città si è svolta Mantova Creativa, con qualche iniziativa dedicata alla cucina a cui ho – ovviamente! – assistito.

E poi Franciacortando, Festa a Vico, un corso di food writing, qualche sagra all’insegna della cucina popolare. Senza dimenticare gli incontri del sabato in un centro casalinghi alle porte di Mantova dove noiosi pomeriggi si trasformano in ameni e piacevoli momenti. Ed il ricco calendario della scuola di cucina Le Tamerici: non solo cucinare con mostarde e confetture, ma anche imparare a fare la pizza con Renato Bosco (nuovamente premiato dalla nuova Guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso con Tre Spicchi e proclamato Maestro dell’impasto…Sapesse che non mi sono ancora cimentata dopo il suo corso!) ed ascoltare gli spassosi racconti della bravissima Martina Liverani, che per l’occasione – la vigilia della festa della donna – ha letto qualche brano del suo nuovo libro Manuale di cucina sentimentale (che sarà la mia lettura estiva) e ha presentato il foodzine Dispensa, progetto di cui lei è Direttore Responsabile.

Ed infine l’evento di ieri sera presso il temporary shop Best of Italy del Fidenza Village: cooking class di Massimo Spigaroli in collaborazione con Bellavista. Lo chef stellato ha preparato una tartare di bue di razza bianca su cui ha adagiato un pesto leggero di basilico, germogli dell’orto, cetriolo fresco, scaglie di Parmigiano giovane ed olio EVO. In abbinamento le bollicine del famoso Franciacorta, per la precisione Pas Operé 2007. Entrambe le realtà, Antica Corte Pallavicina e cantina Bellavista, sono legate al proprio territorio e ne sono un’esemplare valorizzazione, sposando tradizione ed innovazione.

Cosa faccio questo weekend? Con il teletrasporto andrei a Collisioni, festival di letteratura e musica che anima Barolo dal 18 al 21 luglio innaffiato da vino (neanche a dirlo) e condito dai gustosi mangiari di strada. Più verosimilmente trasformerò una cena tra amiche nell'occasione per provare un nuovo ristorante o sperimentare qualche ricetta, aspettando il prossimo evento food!

Ho fatto Festa a Vico!

giovedì 10 luglio 2014

Tra tutti gli eventi di cui ho letto Festa a Vico è quello che più mi ha allettata. A giugno dello scorso anno, quando non vedevo altro che articoli e post sull'edizione 2013, mi sono detta che prima o poi ci sarei andata. Già solo l’incantevole cornice merita il viaggio: Vico Equense, appunto, e la penisola sorrentina la cui bellezza è famosa in tutto il mondo e che per me è sempre stata meta di banchetti nuziali della mia grossa e grassa famiglia napoletana!


Sulla scia del contagioso entusiasmo di chi stava organizzando e si preparava alla festa di quest’anno ho deciso di non aspettare e di esserne spettatrice golosa.
Deus ex machina di questa kermesse, arrivata all'undicesima edizione, è lo chef Gennaro Esposito che riesce a riunire nella sua terra i nomi più importanti del panorama italiano per celebrare l’alta cucina e fare del bene: il ricavato dalla vendita dei biglietti per la partecipazione alle serate enogastronomiche viene infatti devoluto in beneficenza.
Tema dell'edizione 2014, in programma dall'8 all'11 giugno, è stato "i Maestri": a coloro che hanno contribuito all'esordio o segnato con la propria figura (professionale e non) il percorso degli chef protagonisti della manifestazione si sono ispirati i piatti presentati nelle varie serate.
L'evento di domenica sera è stato dedicato alle "Promesse" ovvero ai giovani talenti della ristorazione italiana che hanno animato le vie del centro di Vico preparando all'interno dei negozi o nei cortili dei palazzi i loro piatti e proponendoli al fiume di persone riversatosi nel cuore della cittadina. In linea con lo spirito della festa le modalità della serata: degustazione aperta a tutti (un carnet per 4 assaggi – tra piatti e vino - ed una bottiglietta d'acqua a 15 euro e per beneficenza alle ONLUS – ONLUS Noi con Voi per le MICI e Associazione Sostenitori Ospedale Santobono ONLUS - sostenute da Festa a Vico).
Tra le strade si respirava aria di festa, di festa paesana. Si sentiva profumo d'estate. E l'allegria era evidente: dei negozianti, degli chef arrivati da tutta Italia, della folla!


Tolto il traffico e la fila ad alcuni stand nulla da eccepire all'organizzazione. Mi faccio invece il rimprovero di avere percorso più volte le strade curiosa più che affamata e di aver deciso cosa assaggiare troppo tardi, quando ormai alcuni piatti erano esauriti. Per la prossima edizione suggerirei una mappa con indicazione di ‘chi fa cosa dove’ così da riuscire a mangiare tutto quello che mi pregusto durante la lettura del programma!  Non sono comunque rimasta a bocca asciutta, affatto!
In ordine sparso ho gustato il Foie gras vestito d'oriente in vacanza ai tropici di Alba Esteve Ruiz, giovanissima e dal sorriso dolcissimo, il Cono al cioccolato e pepe cubebe, finto gelato al foie gras, albicocche caramellate al marsala ed amaretti di Corrado Parisi, un'inaspettata esplosione di gusto, gli Agnolotti con farina di piselli germinati, mazzancolle e guanciale di Daniele Usai, che mi ha porto l'ultima porzione disponibile di questo gradevolissimo piatto, l'Anguilla affumicata di Cabras, rafano e piselli di Mauricio Zillo che l'ha simpaticamente ribattezzata o' capitone in onore della cultura gastronomica campana, la Tagliatella di seppie con insalatina di germogli estivi di Salvatore La Ragione, allievo dello chef Esposito ed a capo della brigata del Mammà di Capri. Ed un paio di bicchieri di Furore di Marisa Cuomo ad accompagnare questa esperienza alla scoperta di nuovi sapori.


Lunedì è stata la volta della cena di beneficenza presso il ristorante O' Saracino, cucinata a più mani da chef stellati invitati dallo chef di casa a Marina di Seiano per una serata speciale. Gustare un menù firmato da alcuni tra i migliori chef italiani è un evento imperdibile, soprattutto se l'intero incasso viene devoluto a sostegno di progetti per gli ospedali pediatrici di Napoli: i (150) posti disponibili sono andati esauriti settimane prima della cena. Ed ecco sfilare in sala Andrea Berton, Antonino Cannavacciuolo, Moreno Cedroni, Pino Cuttaia, Antonio Guida, Valeria Piccini, Fabio Pisani, Salvatore Tassa, Davide Oldani, Mauro Uliassi ed altri ancora.
Martedì è stata la Serata delle Stelle. Nonostante un improvviso e fragoroso temporale al complesso turistico Bikini è stato allestito un ristorante a cielo aperto. Lungo l’elenco degli chef impegnati a preparare un piatto che racchiudesse in sé tradizione e modernità, rappresentando le origini e l’evoluzione al tempo stesso del proprio percorso .
Con un’offerta minima di 100 euro alle ONLUS era possibile accedere alla splendida location ed assaggiare tutto quello che gli chef avevano preparato. Cosa tuttavia materialmente impossibile!
L’affollamento alle postazioni da un lato e la curiosità di vedere da vicino tutti quelle celebrità mi hanno fatto gironzolare su e giù per le terrazze nella roccia a godermi lo spettacolo.


Qualche assaggio sono riuscita a farlo: il Risotto pane burro e alici di Francesco Apreda, la Zeppola di cavolfiore burro e alici di Giuseppe Guida, Il porco di Rosanna Marziale, la Foglia di grano, tonno ed erbe di Roy Caceres, l’Omaggio all’amico Frank Rizzuti: antipasto tra terra e cielo di Vitantonio Lombardi (allo chef scomparso recentemente è stato dedicato un applauso in segno di grande affetto e stima da parte di tutti i colleghi ed amici), l’Omaggio a Gualtiero Marchesi: tagliolini freddi di storione e caviale di Vittorio Fusari. Dire che era tutto buono è forse troppo semplicistico, ma è sicuramente vero.


Unico appunto la confusione generata non tanto dal gran numero di persone (quello contribuisce a creare un’atmosfera gioviale), ma da piatti e posate lasciate ovunque.
Sulla spiaggia, circondati da un panorama mozzafiato, i forni per i pizzaioli d’eccellenza – tra cui Franco Pepe, Ciro Salvo, Salvatore Salvo, Gino Sorbillo - che si sono alternati a sfornare pizze tutta la sera.
Respirata profondamente l’aria di mare e di festa lascio il Bikini con la piacevole sensazione di aver fatto proprio bene a ‘scendere’ - come siamo soliti dire noi del Sud che abitiamo al Nord - per questa occasione: l’emozione per questa esperienza tra i più noti chef ed i veri addetti ai lavori è grande. Sono davvero tutti qui per stare insieme, cucinare, mangiare, fotografare, raccontare e ridere. Per di più a fin di bene. E lo fanno per davvero: li ho visti coi miei occhi!
A chiudere la manifestazione la serata di mercoledì a Marina di Seiano dedicata allo street food – immancabile quindi la pizza - ed ai dolci, allietata dal concerto del maestro Stefano Bollani (donazione minima di 50 euro per lo street food ed il buffet di dolci allestito presso lo stabilimento Axidie e di 150 euro per nutrire anche l’anima ed assistere al concerto).
Tanti i nomi illustri di pizzaioli e pasticcieri.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato – a chi ha organizzato, a chi ha cucinato, a chi ha mangiato – è stato possibile raccogliere, direttamente dalla mani delle associazioni amiche di Festa a Vico,  110 mila euro per gli ospedali pediatrici di Napoli.
Il tempo è sempre tiranno: lascio la costiera mercoledì mattina, dopo un bagno di sole ed in mare a Marina di Seiano.


Qui è in corso l’allestimento del suggestivo scenario che a distanza di poche ore avrebbe accolto la serata di chiusura. Alcuni uomini stanno montando le luminarie: di lì a poco sarebbe stato Sant’Antonio, una giornata di celebrazioni per la piccola chiesetta affacciata sul mare. Riesco ad entrare ed il profumo di gigli è inebriante. E sarebbe stato anche il mio onomastico, che nella zona si usa festeggiare più del compleanno.


Prendo coscienza che è la prima volta che viaggio da sola per piacere e mi dico che non è poi così male: che sia l’inizio di una lunga serie di trasferte all'insegna della mia passione per cibo e cucina? Sicuramente l’anno prossimo tornerò a Vico a fare Festa, ancora più attratta dal tema che sarà “Quanto Sud Sei”! E con questo pensiero a farmi compagnia sono pronta a mettermi in viaggio...