Tra tutti gli eventi di cui ho
letto Festa a Vico è quello che più
mi ha allettata. A giugno dello scorso anno, quando non vedevo altro che
articoli e post sull'edizione 2013, mi sono detta che prima o poi ci sarei
andata. Già solo l’incantevole cornice merita il viaggio: Vico Equense,
appunto, e la penisola sorrentina la cui bellezza è famosa in tutto il mondo e
che per me è sempre stata meta di banchetti nuziali della mia grossa e grassa
famiglia napoletana!
Sulla scia del contagioso entusiasmo di chi stava organizzando e si preparava alla festa di quest’anno ho deciso di non aspettare e di esserne spettatrice golosa.
Deus ex machina di questa
kermesse, arrivata all'undicesima edizione, è lo chef Gennaro Esposito che riesce a riunire nella sua terra i nomi più
importanti del panorama italiano per celebrare l’alta cucina e fare del bene: il
ricavato dalla vendita dei biglietti per la partecipazione alle serate
enogastronomiche viene infatti devoluto in beneficenza.
Tema dell'edizione 2014, in
programma dall'8 all'11 giugno, è stato "i Maestri": a coloro che
hanno contribuito all'esordio o segnato con la propria figura (professionale e
non) il percorso degli chef protagonisti della manifestazione si sono
ispirati i piatti presentati nelle varie serate.
L'evento di domenica sera è
stato dedicato alle "Promesse" ovvero ai giovani talenti della
ristorazione italiana che hanno animato le vie del centro di Vico preparando
all'interno dei negozi o nei cortili dei palazzi i loro piatti e proponendoli
al fiume di persone riversatosi nel cuore della cittadina. In linea con lo
spirito della festa le modalità della serata: degustazione aperta a
tutti (un carnet per 4 assaggi – tra piatti e vino - ed una bottiglietta
d'acqua a 15 euro e per beneficenza alle ONLUS – ONLUS Noi con Voi per le MICI
e Associazione Sostenitori Ospedale Santobono ONLUS - sostenute da Festa a
Vico).
Tra le strade si respirava
aria di festa, di festa paesana. Si sentiva profumo d'estate. E l'allegria era
evidente: dei negozianti, degli chef arrivati da tutta Italia, della folla!
Tolto il traffico e la fila ad
alcuni stand nulla da eccepire all'organizzazione. Mi faccio invece il
rimprovero di avere percorso più volte le strade curiosa più che affamata e di
aver deciso cosa assaggiare troppo tardi, quando ormai alcuni piatti erano esauriti. Per la prossima edizione suggerirei
una mappa con indicazione di ‘chi fa cosa dove’ così da riuscire a mangiare
tutto quello che mi pregusto durante la lettura del programma! Non sono comunque rimasta a bocca asciutta,
affatto!
In ordine sparso ho gustato il Foie gras vestito d'oriente
in vacanza ai tropici di Alba Esteve
Ruiz, giovanissima e dal sorriso dolcissimo, il Cono al cioccolato e pepe cubebe, finto gelato al foie gras, albicocche
caramellate al marsala ed amaretti di Corrado
Parisi, un'inaspettata esplosione di gusto, gli Agnolotti con farina di piselli germinati, mazzancolle e guanciale
di Daniele Usai, che mi ha porto
l'ultima porzione disponibile di questo gradevolissimo piatto, l'Anguilla
affumicata di Cabras, rafano e piselli di Mauricio
Zillo che l'ha simpaticamente
ribattezzata o' capitone in onore della cultura gastronomica campana, la Tagliatella di seppie con insalatina di
germogli estivi di Salvatore La
Ragione, allievo dello chef Esposito ed a capo della brigata del Mammà di
Capri. Ed un paio di bicchieri di Furore
di Marisa Cuomo ad accompagnare
questa esperienza alla scoperta di nuovi sapori.
Martedì è stata la Serata
delle Stelle. Nonostante un improvviso e fragoroso temporale al complesso turistico
Bikini è stato allestito un ristorante a cielo aperto. Lungo l’elenco degli
chef impegnati a preparare un piatto che racchiudesse in sé tradizione e
modernità, rappresentando le origini e l’evoluzione al tempo stesso del proprio
percorso .
Con un’offerta minima di 100
euro alle ONLUS era possibile accedere alla splendida location ed assaggiare
tutto quello che gli chef avevano preparato. Cosa tuttavia materialmente
impossibile!
L’affollamento alle postazioni
da un lato e la curiosità di vedere da vicino tutti quelle celebrità mi hanno
fatto gironzolare su e giù per le terrazze nella roccia a godermi lo
spettacolo.
Qualche assaggio sono riuscita
a farlo: il Risotto pane burro e alici
di Francesco Apreda, la Zeppola di cavolfiore burro e
alici di Giuseppe Guida, Il porco di Rosanna Marziale,
la Foglia di grano, tonno ed erbe di Roy Caceres, l’Omaggio all’amico Frank
Rizzuti: antipasto tra terra e cielo di
Vitantonio Lombardi (allo chef scomparso recentemente è stato dedicato un applauso in segno di grande
affetto e stima da parte di tutti i colleghi ed amici), l’Omaggio
a Gualtiero Marchesi: tagliolini freddi di storione e caviale di Vittorio Fusari. Dire che era tutto buono è forse troppo semplicistico, ma è sicuramente vero.
Unico appunto la confusione
generata non tanto dal gran numero di persone (quello contribuisce a creare
un’atmosfera gioviale), ma da piatti e posate lasciate ovunque.
Sulla spiaggia, circondati da
un panorama mozzafiato, i forni per i pizzaioli d’eccellenza – tra cui Franco Pepe, Ciro Salvo, Salvatore Salvo,
Gino Sorbillo - che si sono
alternati a sfornare pizze tutta la sera.
Respirata profondamente l’aria di mare e di festa lascio il Bikini con la piacevole sensazione di aver
fatto proprio bene a ‘scendere’ - come siamo soliti dire noi del Sud che abitiamo al Nord - per questa occasione: l’emozione per questa esperienza tra i più noti
chef ed i veri addetti ai lavori è
grande. Sono davvero tutti qui per stare insieme, cucinare, mangiare,
fotografare, raccontare e ridere. Per
di più a fin di bene. E lo fanno per davvero: li ho visti coi miei occhi!
A chiudere la manifestazione
la serata di mercoledì a Marina di Seiano dedicata allo street food – immancabile
quindi la pizza - ed ai dolci, allietata dal concerto del maestro Stefano
Bollani (donazione minima di 50 euro per lo street food ed il buffet di dolci
allestito presso lo stabilimento Axidie e di 150 euro per nutrire anche l’anima
ed assistere al concerto).
Tanti i nomi illustri di pizzaioli
e pasticcieri.
Grazie a tutti coloro che
hanno partecipato – a chi ha organizzato, a chi ha cucinato, a chi ha mangiato
– è stato possibile raccogliere, direttamente dalla mani delle associazioni
amiche di Festa a Vico, 110 mila euro
per gli ospedali pediatrici di Napoli.
Il tempo è sempre tiranno:
lascio la costiera mercoledì mattina, dopo un bagno di sole ed in mare a Marina
di Seiano.Qui è in corso l’allestimento del suggestivo scenario che a distanza di poche ore avrebbe accolto la serata di chiusura. Alcuni uomini stanno montando le luminarie: di lì a poco sarebbe stato Sant’Antonio, una giornata di celebrazioni per la piccola chiesetta affacciata sul mare. Riesco ad entrare ed il profumo di gigli è inebriante. E sarebbe stato anche il mio onomastico, che nella zona si usa festeggiare più del compleanno.
Prendo coscienza che è la prima volta che viaggio da sola per piacere e mi dico che non è poi così male: che sia l’inizio di una lunga serie di trasferte all'insegna della mia passione per cibo e cucina? Sicuramente l’anno prossimo tornerò a Vico a fare Festa, ancora più attratta dal tema che sarà “Quanto Sud Sei”! E con questo pensiero a farmi compagnia sono pronta a mettermi in viaggio...
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