Quando sei venuto al mondo prima ancora di chiamarti per nome ti ho attaccato al mio seno perché queste erano le indicazioni di ostetrica e puericultrice. Io non capivo niente in quel momento, stordita dalla felicità e dalla stanchezza: eseguivo gli ordini sperando di fare bene. 
I primi giorni continuavi a piangere: volevi la tua mamma, ma io non ero ancora pronta. E quella piccola bocca si attaccava con forza cercando nutrimento e protezione. Sono servite settimane per prendere il ritmo, per non provare più dolore, per non sentirmi più inadeguata nel ruolo di nutrice. Poi è successo e allattare è diventata la cosa più naturale per me. Vederti succhiare è uno spettacolo: mi guardi, allunghi la manina e mi stringi, ti stacchi e mi sorridi con la bocca piena di latte. 
Qui già si parla di svezzamento, ma io abbozzo e rimando. Il prossimo acquisto sarà un seggiolone perché tu possa mangiare le pappe seduto a tavola con noi. Io ti imboccherò e ti terrò la manina, così come faccio ora. Continuerò ad abbracciarti e a preoccuparmi che mangi abbastanza. Per il momento stai qui tra le mie braccia mentre satollo ti assopisci. 
Allattarti è una gioia inaspettata, una fortuna e una scelta che rifarei. Questa è la nostra storia, quella che ti racconterò quando crescerai e imparerai a mangiare da solo, quando cucinerò per te con tutto l'amore che posso. 

In maggio è nato un fiore!

giovedì 31 maggio 2018


Ci ho impiegato parecchio a realizzare che il mio corpo e la mia vita stavano accogliendo una creatura. Eppure il cambiamento è stato da subito evidente, non solo nel  fisico. Vicino al mio cuore ne batteva un altro e io lo sentivo. Era quello che avevo sempre desiderato e stava accadendo davvero.
Ma la gravidanza è un tempo sospeso, di attesa appunto, in cui la percezione delle cose è diversa: è come se ci fosse un prima e un dopo.
Ho avuto mesi per pensare a come annunciare il lieto evento, ma al momento clou non ho trovato le parole. Forse perché stravolta dal parto e travolta dalle più forti e contrastanti emozioni.
Così quei kg d'amore non li tengo più nel pancione, ma li stringo tra le braccia. Domenica 13 maggio è arrivato il mio, il nostro piccolo gigante. Era la festa della mamma, il giorno ideale per iniziare questa nuova avventura che si chiama maternità. Ci sono voluti giorni - e notti insonni - per accettare che quel batuffolo non fosse più dentro di me, ma con me. La fatica è tanta, ma la gioia è immensa.
A maggio sei nato tu e io sono (ri)nata con te: sono diventata mamma! 

Ebbene sì, a maggio divento mamma.
Da mesi - otto per la precisione - porto in grembo un esserino che ho cercato di proteggere sin dal primo giorno in tutti i modi. Ecco spiegato perché a oggi non avevo ancora detto praticamente niente a nessuno.

C'è stato un periodo in cui ho sparso lacrime e lamentele un po' ovunque - si ritengano fortunati i pochi a cui ho risparmiato le mie tristi confidenze! - fino ad arrivare a capire che quello di cui avevo bisogno era cambiare: lavoro, amicizie, città. Insomma vita. 
Dovevo - e volevo - creare qualcosa in cui dare il meglio di me, sentirmi realizzata e distrarmi da un passato che non era affatto stato come lo avevo immaginato. In quel momento è nata MiSsFoglia. Da allora numerosi contatti, tanti eventi, molti assaggi, qualche post (pochi, ma tant'è) e bellissime nuove conoscenze. E finalmente sono rinata anch'io. Con una nuova consapevolezza, di me stessa e dei miei desideri.

Quanto tempo serve per comprendere che le cose spesso non sono come le abbiamo sognate, che i progetti non sempre vanno in porto, che certi fallimenti sono necessari per altri successi, ma che tutto arriva. Tutto ciò che è giusto per noi. 

E in mezzo all'ennesima tempesta il cielo si è rischiarato ed è arrivato lui, l'amore vero. E oggi insieme aspettiamo la nostra creatura.

Ho sempre pensato che nel caso di una gravidanza, così come per gli altri traguardi della vita, mi sarei messa a gridare ai quattro venti la lieta notizia. Invece no. Ho custodito e coccolato questa gioia più che ho potuto. Perché non c'è niente di più intimo e stretto del legame tra me e il mio pancione: potessi, resterei incinta ancora qualche mese! 

Ho condiviso poco e in questo non sono stata una brava blogger, ma ho preferito così. Nessuno si senta quindi escluso o trascurato. Abbiamo tempo per recuperare e forse qualcuno mi ringrazierà per essere stata discreta e riservata in questi mesi!

Una nuova importantissima avventura sta per iniziare: divento madre.