Pure tu vuoi fare lo chef?

giovedì 26 novembre 2015

"Pure tu vuoi fare lo chef?"
Se vi chiedessi di immaginare un vocione con accento campano che pronuncia queste parole chi vi verrebbe in mente? Vi do un aiuto: è il protagonista di Cucine da Incubo e sarà il prossimo giudice di Master Chef insieme al collaudato trio Cracco - Bastianich - Barbieri. Sì, è proprio lui: Antonino Cannavacciuolo, chef di Villa Crespi (ristorante due stelle Michelin) sul lago d'Orta in provincia di Novara.
E' lui lo Chef Fuoriclasse, testimonial del primo corso di formazione a distanza per Cuoco Professionista del Centro Europeo di Formazione, società editrice leader in e-learning.
Invitata da CEF, lo scorso lunedì 9 novembre ho partecipato all'evento presso Sheraton Milano Malpensa in cui lo chef Cannavacciuolo ha presentato questo nuovo progetto per trasformare la passione per la cucina in un vero e proprio lavoro.

Perché improvvisarsi non premia: gli studi servono, soprattutto se sono validi ed efficaci (nel caso specifico un corso strutturato in diversi volumi su scienza dell’alimentazione, realizzazioni culinarie, preparazioni e cottura ed enogastronomia, libri di cucina regionale, che include anche materiale multimediale e prevede sessioni pratiche dedicate). Questa modalità non vincola a orari e luoghi e lascia autonomia nel gestire carichi di studio e tempistiche di apprendimento.
Ma gli ingredienti per un ristorante di successo sono molti così sul palco, insieme allo chef, davanti a una platea di oltre mille persone - intervenute forse per trasformare un sogno in realtà - sono saliti altri professionisti a dare utili ricette per avviare o migliorare la propria attività. Personaggi competenti e dalle grandi doti comunicative hanno coinvolto il pubblico su temi importanti per un'azienda - e un ristorante lo è! - che funzioni nel tempo: un team vincente (Flavio Cabrini - OSM Network), una corretta gestione economica e finanziaria ovvero la differenza tra liquidità e utile e tra cassa del ristorante e portafogli del ristoratore (Roberto Gorini - OSM Network), la conquista del cliente ovvero l'arte di vendere (Bruno Bruni - OSM Network), la capacità di emozionare il cliente ancor prima di averne deliziato il palato con un locale suggestivo e una tavola d'impatto (Vittorio Rossetti - Broggi e Villeroy & Boch), l'importanza del marketing che va ben oltre il sito internet per farsi conoscere e preferire (Davide Baldi e Federico Viganò - OSM Network).

Perchè lo chef - proprietario o meno del ristorante - è il responsabile della cucina, si occupa del menù e allo stesso tempo deve saper gestire i propri collaboratori, controllare i costi, insegnare a promuovere i piatti. Un compito complesso e impegnativo, che richiede dedizione, grande motivazione e sacrificio.
Gli interventi sono stati intervallati dai cooking show di Cannavacciuolo: con lui ai fornelli i più giovani membri della sua brigata a testimoniare che tutti sono importanti nella squadra, anche gli ultimi arrivati. Lo chef alla regia - anche del cameraman impegnato a riprendere le preparazioni in diretta - ha dato vita a uno spettacolo culinario: in scena competenza, tecnica, conoscenza e rispetto della materia prima (di qualità) per realizzare un menù. Ad esempio "Polpo, melone invernale e salsa arachidi" ricordando un'anguria lasciata in ammollo in mare e finita nei tentacoli di un polipo e "Baccalà, baccalà, baccalà" per non buttare niente giocando su cotture e consistenze diverse partendo però da un prodotto semplice e da un piatto della tradizione.

Quello che fa la differenza è il tocco dello chef, la cura dell'esecuzione, l'unicità di quella ricetta che nasce dalla fantasia e dal vissuto personali. Questo è il valore del piatto che così non ha prezzo.
Quindi, se state pensando di aprire un ristorante, un solo consiglio: metteteci tutto voi stessi altrimenti cambiate mestiere!

Nessun commento:

Posta un commento