La scorsa edizione del congresso internazionale Identità Golose Milano aveva come tema La forza della Libertà declinata ne Il Viaggio. Gli uomini viaggiano, i
prodotti viaggiano, le idee viaggiano. Ingredienti e tecniche si mischiano e ne
nascono nuove interpretazioni, dallo scambio di culture si generano le
cosiddette contaminazioni. E ciò che qui è tradizione altrove è innovazione. La
cucina d'autore è in continuo movimento: scopre, recupera, inventa.
Tante identità in un unico congresso: libertà di espressione
dunque su formaggio, gelato, natura, pasta, champagne, montagna, mare, pizza. E
come sempre dossier dessert.
Nel 2017 ha debuttato la sezione Nuova cucina italiana:
riflettori puntati su giovani chef come Luca Abruzzino, Martina Caruso,
Caterina Ceraudo e i fratelli Pellegrino, Floriano e Giovanni. Novità dell'anno anche Identità di Cocktail.
Come ogni anno tante le attività e le iniziative promosse
dagli sponsor con ospiti - chef, pasticcieri, pizzaioli e bartender -
d'eccezione a catturare l'interesse - e il palato!- di congressisti e visitatori.
La mia attenzione fu tutta per l'alimento più amato dagli
italiani, con qualche incursione in auditorium per fare il giro del mondo
grazie alle esperienze e ai racconti degli chef italiani e stranieri saliti sul
palco.
Sabato 5 marzo inizierà la quattordicesima edizione di Identità Golose Milano il cui filo
conduttore sarà Il Fattore Umano: nell'era di Internet in cui tutto - amicizia inclusa - è a
portata di un click e la condivisione (virtuale) sembra essere l'unica modalità
di contatto con gli altri, si rimettono al centro le relazioni umane e la
convivialità di cui la tavola ne è l'esempio per eccellenza. Dentro e fuori il ristorante
si incontrano e si incrociano tante persone la cui collaborazione e interazione
è fondamentale: quindi lo chef non è più l'unico protagonista, il ristoratore
non è il solo a decidere, cucina e sala partecipano ugualmente alla
soddisfazione del commensale e da qui l'importanza di relazionarsi e confrontarsi
a tutto favore della ristorazione e dell'ospite.
Piatto simbolo di quest'anno è la pizza, nelle versioni del
campano Franco Pepe (La Scarpetta) e del veneto Renato Bosco (Aria di Pane): un
piatto che unisce l'Italia e che ne è l'emblema in tutto il mondo.
Tra le novità di quest'anno Identità di Sala e l'importanza del servizio, il pane insieme alla pizza come (s)oggetto di approfondimento e spazio
anche alla Pasticceria italiana contemporanea.
Non resta che andare a Milano per ascoltare, assaggiare e
partecipare - anche twittando e postando, perché fare rete è pur sempre un modo efficace e immediato di comunicare - questo importante congresso gastronomico internazionale.
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